Universale senza tempo

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L’universo dal punto di vista dello scrivente, a partire da quello che sono, dalla mia esperienza meditativa e a dalla mia consapevolezza astratta, ritengo sia SENZA TEMPO. Ritengo che alla base dell’interpretazione della realtà il tempo è più che altro uno stato della consapevolezza dell’osservatore che osserva attraverso i 5 sensi. Quindi il tempo non è altro che cambiamento nella realtà osservato attraverso i 5 sensi. Il nostro osservare il tempo è da intendersi come stato della consapevolezza dell’osservatore in qualità di osservatore che qui sul pianeta terra siamo, come stato di consapevolezza dell’osservatore nella maggioranza degli esseri umani. L’esistenza ritengo sia interpretabile non più come “osservatore che osserva un osservato”, ma come “osservatore che osserva l’osservatore e il suo osservato”. Ma alle radici dell’esistenza non esiste tempo; e le radici dell’esistenza non corrispondono ai nostri 5 sensi. Se l’esistenza la paragoniamo a un albero a livello metaforico, i cinque sensi sono le foglie dell’albero, mentre le radici dell’albero rappresentano per l’appunto le radici dell’esistenza.

Ora possiamo andare a cercare le radici dell’esistenza nell’infinitamente piccolo di quello che intendiamo come spazio-tempo e se consideriamo la fisica quantistica e le sue interpretazioni, si potrebbe intuitivamente arrivare a un ipotesi interpretativa dell’universo attraverso una sorta di potenziale scalare rappresentato da una funzione matematica di questo tipo:

F(X1,………,Xn,E1,……….,En)     (1)

La (1) rappresenta la funzione di n variabili di posizioni potenziali spazio-temporali con ognuna un valore potenziale energetico associato. n è il numero dei potenziali livelli energetici di cui l’universo è composto e le relative posizioni potenziali spazio-temporali. In sostanza n si potrebbe anche ipotizzare infinito, ipotizzando l’esistenza di una consapevolezza astratta simbolica che permetta di trattare l’infinito in eventuali formule o schemi astratti in modo adeguato a una comprensione cosmologica dell’esistenza (ritengo che esista una matematica astratta che spieghi bene gli infiniti livelli di infinito con numeri che rappresentano bene l’infinito a livello di ordinalità, in parte conosciuta e in gran parte sconosciuta, che potrebbe trattare funzioni come la (1) anche con n infinito, in schemi astratti adeguati).

Le variabili indipendenti all’interno della (1) rappresentano un multiuniverso di potenziali, potenziale spazio-tempo e potenziale livelli energetici corrispondenti che diventano, sotto l’effetto dell’osservazione dell’osservatore, spazio-tempo ed energia collassata in forma. Quel multiuniverso di potenziali esistenziali non conosce distanza spaziotemporale, non conosce distanza nei termini percepiti dai 5 sensi come spazio-tempo, esiste totalmente in tutta la sua totalità, ma non ha senso immaginarlo come un estensione geometrica in cui è definibile una distanza, in quanto più che variabili di realtà, sono variabili di potenziale realtà. Osservare quel campo scalare vuol dire osservare il vuoto, non lo spazio vuoto, ma il vuoto come multiuniverso di potenziali di realtà. Quindi la (1) non è nemmeno una descrizione definitiva del vuoto. Ritengo non esista una descrizione definitiva del vuoto, è solo una consapevolezza astratta del vuoto che rimanda a una consapevolezza astratta ancora “più ampia” del vuoto. Non esiste nessuna consapevolezza astratta definitiva del vuoto o della realtà, ma una consapevolezza astratta del vuoto o della realtà che rimanda a una consapevolezza astratta del vuoto o della realtà “più ampia” che include la consapevolezza astratta precedente o da cui dedurre la consapevolezza astratta precedente.

Universale senza tempoultima modifica: 2019-01-23T16:34:10+01:00da piernulla
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